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Co-sleeping, bonding e bedside cots (o culle da affiancare al lettone)

Quando Micro e’ venuta alla luce ho avuto il piacere di conoscere (leggi: scontrarmi) con concetti totalmente astrusi e completamente sconosciuti (al pari dei loro nomi rigorosamente inglesi, grazie all’abitudine tutta inglese di dare un’etichetta ad ogni cosa….), come il rooming-in (la pratica di alcuni ospedali di far dormire il neonato nella stessa stanza della madre – poverina lei, soprattutto dopo un cesareo…!), il  co-bedding (dormire nel lettone assieme a mamma e papa’), pratica pericolosissima per il neonato e fortemente sconsigliata – all’epoca – a causa del pericolo di SIDS (= Sudden Infant Death Syndrome, comunemente detta “sindrome della morte in culla”, altro termine dai risvolti misteriosi), ed altre non ben identificate definizioni. Ma il co-sleeping, onestamente, non lo conoscevo proprio. Cioe’, lo praticavo, senza tuttavia esserne consapevole. Insomma, io mi sono limitata a tenere prima la carrozzina (eravamo un po’ “accampati”, ancora!) e poi il lettino accanto a me nel lettone, ma di definire in qualche modo quella pratica che immaginavo piuttosto comune proprio non mi passava neppure per l’anticamera del cervello. Anche perche’ dovevo faticosamente alzarmi a prendere la cucciola neonata e trasferirla nel lettone per l’allattamento, cosi’ spesso il co-sleeping si trasformava ahime’ in co-bedding.
Non che la cosa mi dispiacesse, tutt’altro. Ero pero’ perennemente preoccupata che suo padre, girandosi nel letto con la sua grazia consueta, la schiacciasse ad ogni movimento. Cosi’ la tenevo dalla parte opposta a lui, protetta tra le mie braccia affinche’ non cadesse in terra, finche’ entrambe non ci addormentavamo in quella posizione e finche’ non mi svegliavo nuovamente con un braccio totalmente di sasso. E la rimettevo, allora, nel suo lettino, accanto al nostro, fino al nuovo risveglio.





Oggi il co-sleeping e’ stato fortemente rivalutato, dato che sembra prevenire – a volte – e pure risolvere, in molti casi, i problemi del sonno del neonato. Addirittura pare che favorisca lo sviluppo emotivo, psichico, neurologico e relazionale del bambino. Certo, meglio se dai sei mesi in su, dato il rischio di soffocamento. Ma e’ sempre piu’ gettonato. 
L’Accademia Americana di Pediatria suggerisce di tenere il neonato nella stessa camera dei genitori, possibilmente accanto al lettone, in modo da rispondere con prontezza ad ogni richiesta o necessita’ del neonato, favorendo dunque anche il tempestivo intervento della madre anche in caso di SIDS. In particolare, “il posto piu’ sicuro dove far dormire il neonato e’ una superficie separata (culla, lettino o altro) accanto al letto dei genitori” (dal pdf: Reducing the risk of SIDS in childcare, dell’American Academy of Pediatrics, 2008).
Da qui allo sviluppo delle bedside cots il passo e’ stato breve.
Cosa sono?
Sono le culle ad emiciclo, ovvero con un lato aperto, da attaccare al lettone accanto alla mamma.
Facilitano l’allattamento della madre che in questo modo si risparmia faticose levatacce notturne, e favoriscono il bonding, ovvero lo sviluppo di quel legame di attaccamento unico e personale che si instaura tra la mamma ed il neonato (ecco un altro concetto astruso, ma non lasciatevi spaventare dalle definizioni, noi mamme spesso li sviluppiamo naturalmente…..).
Insomma, se avessi saputo all’epoca dell’esistenza di questo tipo di culle (e con l’esperienza del poi), ne avrei sicuramente approfittato. Da mamma di una treenne la consiglio fortemente per i primi mesi di allattamento.
Qui di seguito un elenco dei modelli piu’ diffusi:

La culla Babybay



E’ una culla fabbricata in Germania (la piu’ conosciuta e diffusa, tra l’altro), in legno di faggio (che ha proprieta’  antistatiche e antibatteriche naturali) – ma si puo’ avere anche nella versione bianca o in verniciatura scura – fatta ad emiciclo (o rettangolare, a scelta), dalle misure piuttosto ridotte (86x43x79h), e adatta quindi ai primi mesi di vita del neonato. Si attacca al lettone grazie a due ganci metallici e al piano del lettino regolabile in altezza, in modo da poterla adattare facilmente a tutti i tipi di letto.
Esiste anche la versione Maxi (94x51x79h), adatta a bimbi un po’ piu’ grandicelli o ai gemelli.
Lo completa una serie di accessori ulteriori quali:
– un’estensione di 15 cm, per aumentare lo spazio al bambino o nel caso in cui il vostro letto abbia i bordi particolarmente larghi, che puo’ trasformarsi successivamente in una comoda mensola a muro
– una quarta sponda laterale, in modo da poter chiudere la culla nel caso in cui venga trasportata in salotto o in un’altra stanza
– una serie di elementi necessari a trasformarlo in un comodo seggiolone
– la tenda con il baldacchino per far sentire il neonato piu’ protetto
– le ruote per poterla spostare con agilita’
Proprio la sua grande versatilita’ ne fa un acquisto estremamente utile anche in seguito. Puo’ infatti trasformarsi successivamente anche in playpen, panca, seggiolone, sedia, tavolino.



Per l’acquisto in Italia rivolgetevi direttamente al produttore chiedendo qui.
Io l’ho trovata su I piccolissimi, e su Giocattoli in legno.
Per l’Inghilterra su DoodletotAmazonNCTExpress yourself mumsBabysecurityMothercareBabymonitorsdirectJustanotherbabyThe Nursery Furniture StoreJojomamanbebe




La culla Bednest

In materiali naturali quali il legno e il cotone, puo’ essere fermata al letto matrimoniale tramite una stringa in dotazione e posta all’altezza dello stesso grazie al supporto del piano regolabile a piacimento.
La sponda laterale, in morbido cotone, puo’ essere aperta totalmente o lasciata parzialmente su per la sicurezza del bambino.
Il vantaggio della Bednest e’, oltre al peso limitato, la sua multipla funzione: culla da affiancare al letto, culla normale free-standing, e culla da viaggio, dato che puo’ essere facilmente richiusa e trasportata.



Potete acquistarla direttamente dal produttore, su Healthandcare, su Babysecurity, su Bebeco, su Babymonitorsdirect, su Natural Baby Shower, su Boohoobabysu Ebay. Purtroppo sono tutti negozi in Inghilterra, guardate voi se consegnano anche in Italia e a che prezzo. Non ho trovato distributori in Italia, percio’ invito i negozi e gli showroom interessati a prendere contatti con l’azienda produttrice. Potrebbe veramente valerne la pena: il design e’ accattivante, la tecnologia superba, il peso limitato e la possibilita’ di fungere da culla da viaggio ne fa un accesorio estremamente interessante. 
Se qualcuno e’ comunque a conoscenza di distributori in Italia mi farebbe piacere che ce lo segnalasse (mammachecasa@gmail.com).
Trovate inoltre un’altra serie di offerte a questa pagina.


Le culle Fabimax



Nata in Germania (i tedeschi sono famosi per l’efficienza e l’ottimizzazione delle energie, ne so qualcosa io, che ho un marito tedesco!) e’ una delle piu’ diffuse in terra straniera, e ora presente in due modelli, l’originario e piu’ “spartano” Baby Max, ed il modello Yogo, dal design piu’ allegro e dalle forme morfologiche divertenti.
E’ in legno naturale, con una sponda removibile, dimensioni interne di 90×40 cm (e’ adatta dunque solo ai primi mesi), eventualmente estensibile fino ad una larghezza di 55 cm, e la possibilita’ di essere attaccata al letto matrimoniale tramite un gancio sicuro.
Si trova sul mercato ad un prezzo generalmente molto inferiore ai precedenti, ma ha qualche svantaggio, a leggere questa recensione. Il sito purtroppo e’ solo in tedesco, e la recensione forse un po’ datata o riferita ad un modello precedente, perche’ a quello che la mia conoscenza limitata della lingua puo’ comprendere il Baby Max ha il piano aggiustabile in altezza (da 19 a 57 cm), al contrario di quanto si afferma nell’articolo, mentre il modello Yogo e’ adattabile dai da 39 a 54 cm (si tratta, probabilmente, di miglioramenti che ha fatto l’azienda agli ultimi modelli).
Su Amazon.de trovate diverse offerte, ma occorre fare attenzione che si tratti dell’ultimo modello in commercio, altrimenti gli svantaggi elencati nella suddetta recensione diventano operativi! (primo fra tutti il piano regolabile)
In Italia la trovate ad un buon prezzo su Ebay (ma occorre prestare la stessa attenzione che su Amazon), e su I piccolissimi, dove sembra un po’ piu’ cara ma in realta’ e’ fornita in versione completa (culla, materasso, ruote, paracolpi, baldacchino con velo e quant’altro), e l’altezza del piano sembra sia regolabile dai 33 ai 50 cm.
In ogni caso sembra una delle piu’ acquistate dalle mamme italiane, per cui sui vari forums potete trovare delle opinioni e discussioni in proposito.


La culla Babybunk




La elenco perche’ fa parte della categoria e perche’ siate a conoscenza della sua esistenza, ma non ho trovato molto in proposito, a parte il sito americano che la produce. E’ in legno di acero laccato, sopporta fino a 35 pounds di peso (15,9 kg), ha gambe aggiustabili in altezza (dai 15 ai 51 cm circa), e’ fornita con ruote e con clip per agganciarla al lettone; puo’ essere trasformata, quando il bimbo e’ cresciutello, in panca per bambini grazie al kit di conversione.
Personalmente ho molta piu’ fiducia nella capacita’ tecnologica del design tedesco che non in quella degli americani….


La culla Troll



Di produzione svedese, in legno di betulla, puo’ essere usata sia nella versione free-standing che come culla da affiancare al letto. Le finiture sono in legno naturale, laccata bianca, color noce. L’altezza del piano e’ regolabile da un minimo di 44,3 da un massimo di 61,9 cm tramite un comodo pedale di aggiustamento. Il prezzo e’ piu’ che abbordabile (sulle 160 sterline).
L’ho trovata da John Lewis (uno dei piu’ conosciuti grandi magazzini inglesi), Baby ConciergePramworldW.H.Watts&Son LtdExpressyourselfmums (che consegna anche in Europa per una cifra ragionevole). 
Per informazioni sulla distribuzione in Italia chiedete direttamente al produttore


La culla Belly



Da un’idea di Andrea Garuti e Manuela Busetti, giovane studio di progettazione milanese, la culla Belly ha vinto nel 2007 il 1° premio al Concorso Playing Design (concorso internazionale per progettisti sotto i 36 anni dedicato al design per l’infanzia) con parere unanime “per la pulizia, la semplicità e la capacità di rispondere al bisogno di vicinaza e tenerezza con il neonato.” 
E’ l’unica bedside cot che conosco a non essere dotata di un supporto da terra, ma che si aggancia agevolmente ed in maniera sicura al lettone di casa lasciando libero lo spazio sottostante: una soluzione ideale per i piccoli spazi, grazie anche alle sue dimensioni ed al suo peso ridotti. Questi i dati che riportano sul sito:


STRUTTURA Legno : 84X43X25 CM
CULLA Tessuto : 81X38X38 CM
PESO STRUTTURA Legno :    5,5 Kg.
PESO CULLA Tessuto :   4,5 Kg.


Aggiornamento:
Dopo un po’ di tempo alla ricerca di un produttore la culla e’ finalmente sul mercato grazie a PAM, anche se leggermente diversa dalla pulita e lineare versione originale.



Ha una struttura in legno, tessuto sfoderabile e lavabile, tre diversi tipi di staffe in ferro per agganciarla al lettone e renderla adatta ai tre diverse altezze di materasso (10, 15 e 20 cm). E’ omologata da 0 ai 6 mesi e conforme alle norme europee relative ai requisiti di Sicurezza, Costruzione e Stabilita’, come dimostrato dalla certificazione presente sul sito.
Trovate tutti i rivenditori sul sito, possibilita’ di acquisto anche online
Anche su I piccolissimi.


Inutile dire che e’ la mia preferita… Primo tra tutti il fatto che e’ 100% design italiano!




La culla da viaggio Arm’s Reach® Universal Co-Sleeper® Bedside Cot



Ultima di questa carrellata che mi sembra piu’ che esaustiva (vi ho dato solo i prodotti principali e piu’ sicuri presenti sul mercato), la bedside cot da viaggio, che funge anche da fasciatoio e da playpen (o box per bambini, come lo volete chiamare), prodotta in UK. I limiti di peso consigliati sono 13,6 kg se usata come co-sleeper e 23 kg se usata come playpen.
Puo’ anch’essa essere adattata a diverse altezze del lettone, le sue misure sono 102 cm x 71 cm x 78 cm quando e’ montata e approx. 25.5 cm x 25.5 cm x 81.25 cm quando e’ richiusa. Ha un peso di circa 16.1 kg.
La trovo un’ottima alternativa ed un buon compromesso per chi e’ “migrante da una casa all’altra” come lo sono stata io nei primi mesi di vita della mia bambina.
Su NCTBaby99Ebay.co.uk, ma provate a cercarla anche su Amazon.
Invito i rivenditori di articoli per bambini italiani a prendere contatti con l’azienda produttrice, puo’ avere una diffusione notevole a mio avviso (anche se in Italia le soluzioni “provvisorie” sono meno diffuse che all’estero….).




Informazioni sul co-sleeping:
Blogmamma – Co-sleeping: liberta’ o schiavitu’
Pianetamamma – Co-sleeping: una scelta consapevole
Wikipedia – Co-sleeping (in inglese)
Cosleeping.org, dove trovate alcuni link di approfondimento in inglese


Approfondimenti sul bonding:
Bimbo Naturale – Il Bonding
Vitadamamma – Nascita e relazione mamma-bambino: il bonding
Paginemamma – Bonding
Nascere genitori – Bonding: il nuovo legame
Easybaby: Il Bonding
Tuttomamma – Il bonding, ovvero il legame fra la mamma e il bambino
Virgiliodonne – Instaurare un legame: il bonding


P.S. Ringrazio la piccola Matilde e la sua mamma: senza la loro amicizia e la loro Babybay questo post non sarebbe nemmeno stato concepito!

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12 Comments
  • Mirtilla

    21 Ottobre 2011 at 18:06 Rispondi

    io sto vivendo una lotta col lettone,tra lele che nn dorme mai ed il piccolo chef,,

  • pinkmommy

    21 Ottobre 2011 at 20:56 Rispondi

    avevo visto queste culle, ma quando gnomo era già “grandicello”…e avevo già deciso che se arriverà un altro figlio, sicuramente la prenderei in considerazione! grazie per le info!

  • scricciolo

    23 Ottobre 2011 at 16:44 Rispondi

    Ecco queste sono una bella soluzione per chi ha la casa dei puffi (io nello specifico =D).
    Ora mi hai aperto un nuovo mondo! Grazie mille, bel post!

  • destinazioneestero

    23 Ottobre 2011 at 21:19 Rispondi

    Per il rooming-in sono assolutamente d’accordo con te: povera mamma! Io non avevo fatto il cesareo, ma ho fatto una fatica enorme quando dopo aver perso la precedente notte di sonno per il parto la notte successiva mi hanno portato la bambina in camera per il rooming-in. Ho chiamato più volte l’infermiera e l’ho obbligata a riportarsela nel nido: non ce la facevo proprio. Avrà pensato che ero una madre snaturata: pazienza!

  • mami

    24 Ottobre 2011 at 11:57 Rispondi

    Anche a casa nostra co-sleeping! Quando è nato Davide avevo ordinato in internet una culla fatta apposta (ora la utilizziamo come scrivania-librearia). Ora che è diventato mooolto più grande e più agitato (non possiamo tenerlo in mezzo senza beccare testate o calci) il lettino l’ho semlicemente agganciato al lettone con due nastri e ho messo una vecchia coperta arrotolata per “tappare il buco”. Ciao! Vale

    (se ti va vieni a partecipare al mio giveaway! http://mamichipscrafts.blogspot.com/2011/10/giveaway-bimboinviaggio-puoi-vincere-un.html)

  • matrioska

    29 Ottobre 2011 at 13:19 Rispondi

    Bel post, l’avessi visto prima di comprare il lettino!
    Io credo (mi confondo un po’ con queste espressioni) di praticare il room sharing, con il lettino accanto al letto, dal mio lato, e il paracolpi messo a L (e non a U) per poter vedere il faccino della ragazza 🙂
    Ho paura del co-bedding, quelle poche volte che è successo non ho dormito tranquilla (e in più mia figlia che è ancora una cosarella di poco più di 60 cm ha un'”apertura alare” notevole!), non fa per me. Il co-sleeping fino a che età si può ragionevolmente praticare?

  • Giuliana

    29 Aprile 2012 at 10:19 Rispondi

    proprio quello che stavo cercando…se non fosse che la culla Belly prodotta da Pam costa “solo” 500 euro!!!!!

  • norma jane

    18 Settembre 2012 at 20:26 Rispondi

    d’accordo con te su tutta la linea.
    Per partorire avevo scelto un ospedale che nn facesse rooming in perchè volevo riposare (e sono una cesarizzata).

    Io queste culle le avevo cercate in lungo e in largo, ma non le avevo trovate.
    Se farò un secondo le prenderò sicuramente!

    • Mammadesign

      18 Settembre 2012 at 23:17 Rispondi

      Sono anch’io una cesarizzata. Il rooming in l’ho fatto tutto, ad esclusione della notte, perche’ il bisogno di riposo, dopo un cesareo, e’ ” un pochino” fondamentale… Vero?

  • Monica y Luca

    18 Settembre 2012 at 21:41 Rispondi

    Ciao… noi abbiamo un bimbo di 16 mesi … Dorme in camera nostra con il suo lettino.. i primi mesi dormiva nel lettino e poi durante la notte piangeva e così lo prendevamo e mettevamo nel lettone . Poi a 8 mesi ho pensato di togliere la spondina del lettino, avvicinarlo al nostro, anche se è più basso, la scelta è stata vincente : sale e scende dal suo al nostro con facilità ed a volte si sveglia, ci chiama, ci guarda e si rimette a dormire nel lettino…
    Credo che sia, per lui e per noi, la soluzione migliore…

    • Mammadesign

      18 Settembre 2012 at 23:19 Rispondi

      Ottima soluzione!
      Vedi? Mi confermate l”importanza del co-sleeping come una scelta naturale e necessaria…!

  • Anonymous

    14 Marzo 2013 at 9:27 Rispondi

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