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Tappe di crescita

Le visite fiorentine a due baby di recente comparsa (un mese e mezzo e sei mesi) mi hanno riportata indietro nel tempo: vedendo le amiche neo-mamme ed il loro morale un po’ sotto i tacchi (tacchi? esistono ancora?) ho ripercorso con la mente tutte le tappe di crescita della mia Micro-british-girl.  
La neonata, a zero mesi: rimettetemi dove ero, io questa qui non la conosco, voglio qualcuno che mi nutra degnamente, rimettetemi in automatico col cordone e al buio, la vita è troppo difficile; la mamma: dalle borse alle valigie sotto gli occhi, ricrescita capelli lunga almeno nove mesi, ragadi sul seno, dolori da taglio cesareo, sindrome da non-ce-la-farò-mai, iperattività da puerpera e passaggio dal centro dell’attenzione di amici e parenti (finchè la pupa era in pancia) a totale disinteresse per la tua salute fisica e mentale….
La neonata, ad un mese: tetta (o biberon, se è andata male)-cacca-nanna-e viadinuovo; la mamma: ti frego sai, faccio-la-nanna-quando-la-fai-anche-te, beccati questa tetta e taci, già che ci siamo infila pure il ciuccio, mamma-mia-come-la-fai-molla (questa cacca), ma-che-bei-piedini-che-hai (inizio dell’innamoramento), guardiamoci-negli-occhi-bene-che-dobbiamo-imparare-a-conoscerci (mentre poppa dal tuo seno), come-sei-bella-ma-quanto-rompi, non-vedo-l’ora-che-tu-mi-faccia-un-sorrisino, epperò quanto piangi! Voglio la mia mammaaaaaaaaaaaaaaa!!!!!!!!!!!!!!!! Voglio tornare figliaaaaaaaaaaa!!!!!!!!
La neonata, a due mesi: visto come sono diventata grande?, visto come ho imparato bene a fare la cacca?, visto che ho imparato a dormire tanto di giorno e poco di notte?, visto come sono antipatiche le coliche? Se non dormo io perchè ho male al pancino, è giusto che non dorma neanche tu, mammina cara! E tu: sorriso da demente, ninne nanne cantate in automatico, a tutte le ore del giorno e della notte, sonno, sonno, sonno….. Hai anche il baby blues, anzi no, la depressione post-partum (ma nessuno se la fila) il papà (quello da una botta e via, per intendersi) si è dato alla macchia perché “deve lavorare”, il pediatra ti conferma “saranno le coliche”, o “sarà reflusso gastrico”, il latte artificiale non va bene, cambiamolo, e tu precipiti, precipiti, precipiti…. E vuoi solo dormire…. Se poi a questo si aggiunge un trasferimento a Londra, se il latte che le va bene (e le piace, perché ha gusti molto decisi, la neonata!) non lo trovi nemmeno con il lanternino, se non hai nemmeno la spalla della nonna su cui piangere, se alle tre del pomeriggio fuori diventa buio e non puoi nemmeno fare la tua passeggiata pomeridiana al parco, allora la depressione diventa costante.
La neonata, a tre mesi: non so tu, cara mamma, ma io non ho ancora trovato il mio equilibrio, voglio il latte della tetta-e-solo-della-tetta, perché non me lo daiiiii????????? Noooo, il biberon noooooooooooo!!!!!!!!!! Meglio morire! Però, se mi imbrogli e me lo avvicini piano piano, dopo che ti ho ciucciata bene bene il capezzolo (vuoto) e lo fai sembrare la tetta, magari….quasi quasi sopravvivo.
Oddio, mi sa che comincio a vederci un po’ meglio, forse forse ti riconosco, MAMMA! Sei tu, quella che  mi cantava le canzoncine la notte quando scalciavo nelle tue viscere e ti premevo quella costola che ti ho poi deformato! Che bello agitare all’aria braccia e gambe quando ti avvicini a me, sai che ho imparato anche a far ele pernacchie? Guarda: prrrrrrrrrrr!!!!!!!!!!!
La mamma (già rincoglionita), a tre mesi: ma che bello, brava hai imparato  a fare le pernacchie! Sei quasi un genio! (pensieri nascosti: ecco, lo sapevo, se a tre mesi mi fa già le pernacchie a 14 mi dirai come  minimo che sono una a stronza perché non ti lascio uscire di casa la sera….); adesso, ciccia mia, stai imparando proprio a fregarmi, mi sa che tra poco scatta il flirt…..però, io, il baby blues ce l’ho ancora…..tranne quando  mi fai ridere a crepapelle con le tue pernacchiette!
La neonata, dai 4 ai 6 mesi: tengo su il collo e ti seguo con lo sguardo ovunque tu vada, mamma, sai, mica ti perdo! (sguardo famelico da bevitrice di latte), adesso imparo pure a stare seduta, ti sorrido, ti parlo (a modo mio) e ti faccio cadere nella mia rete, così non mi scappi più…..
La mamma, dai 4 ai 6 mesi: ma guarda quanti progressi stai facendo! Tieni il biberon con le tue manine, sorridi, mi guardi, mi parli, mi accarezzi, esplori il mondo con le tue manine (oddio, meno male che non cammini ancora….), il baby blues ce l’ho ancora perché il marito latita, ma mi fai così ridere che mi sta passando (quasi) del tutto….!
Ciò che ha stimolato queste riflessioni, nell’ordine, sono state le conversazioni con le due suddette amiche.
Alla prima (l’amica dei tempi dell’Univesità): “Ma esci, almeno un po’?”.
Risposta laconica: “Ma, insomma, mica tanto, sono sempre sola, Lui ha ricominciato a lavorare, e la bimba….è NERVOSETTA di natura, così mi soccia un pochino… Fuori non prende ancora la tetta, deve essere nello stesso ambiente…..”
Ma quante seghe ci facevamo, all’inizio? E’ stato il mio primo ed immediato pensiero……
La seconda, amica P., figlio di sei mesi, a me: “Ma tu come hai fatto con lo svezzamento? Sai, inizio la settimana prossima…..”
Flashhhhhh….back!
Da tutto questo è emerso un costante desiderio di confronto ed una grande necessità di aiuto, perché, credetemi, una neo-mamma, anche se aiutata da tutti (parenti e amici), SI SENTE SOLA. Tanto.
E tutto questo è emerso durante il mio soggiorno fiorentino, dopo la cena dell’altra sera a casa di amici, con due bimbi treenni (o quasi) che urlavano ad ogni piè sospinto, noi mamme che cercavamo disperatamente di avere una conversazione al di là delle urla, il baby seimesenne mollemente addormentato attaccato alla poppa della sua mamma, e gli altri (o le altre) a fumarsi una sigaretta in terrazza per sfuggire a tutto questo.
L’ultima tappa (o meglio, quella che noi mamme di treenni) abbiamo sperimentato è un altro scalino ancora, quella novità dei rapporti con gli altri che è emersa a seguito dei litigi per un paio di giochi.
“Dai, Micro, forse se glielo chiedi per favore te lo dà….”
Il bimbo: “Noooo, ma questo me lo ha regalato il mio papà!!!!!!”
Oddio, ora inizia veramente il difficile….. Ovvero: l’educazione sociale e morale.
Mammachetress…..
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5 Comments
  • destinazioneestero

    12 Ottobre 2011 at 12:45 Rispondi

    Parole sante!

  • A Prova di Mamma

    12 Ottobre 2011 at 16:28 Rispondi

    sigh… sob… è già mercoledi e io non sono riuscita a trovare un briciolo di energia per dire “Ora basta! vi mollo tutti e me ne vado a Firenze da Mammadesign”. Ma quando smettiamo di essere “neo-mamme”, di avere sempre il senso di responsabilità a mille, di avere sempre “da fare”? E perchè siamo costrette ad invidiare chi vive nella beata ignoranza perchè un figlio non ce l’ha ancora, o perchè prende e va “a lavorare” o “a fumare la sigaretta”? Perchè <>

  • A Prova di Mamma

    12 Ottobre 2011 at 16:29 Rispondi

    mi ha troncato il commento. Manca la citazione dal tuo post: “perchè una neo-mamma, anche se aiutata da tutti (parenti e amici), SI SENTE SOLA. Tanto.”

  • Fabi

    13 Ottobre 2011 at 12:04 Rispondi

    Ciao Mammachecasa, ho deciso con molta tristezza di chiudere il blog. Ovviamente continuerò a seguire il tuo e a commentarti, se tu vorrai tenerti in contatto con me, dal momento che penso che chiuderò anche fb potrai farlo scrivendomi a lamammasemprelamamma@gmail.com
    sarò felice di spiegarti la mia scelta e soprattutto di continuare ad avere tue notizie…Grazie di tutto! Fabi

  • Mammadesign

    13 Ottobre 2011 at 22:49 Rispondi

    @Destinazioneestero: eeeeehhhh si!
    @APDM: non ti preoccupare, sono stata anch’io con l’ansia a mille per tutte le cose che avevo da fare….Mi dispiace un sacco! Domani è pure il compleanno di nonna Giogio e sto tentando di organizzarle una festa a dovere! Dai che ce la faremo, noi non siamo sole, abbiamo noi mamme-blogger! 🙂 Chiamami quando vuoi, sabato torno a Londra, ma ho smpre il cell italiano acceso. Sarà per la prossima volta, ok? Come sta andando l’inserimento?
    @Fabi: No, Fabi, non puoi! Davvero davvero? Appena torno a Londra vengo a trovarti e leggerti un po’, ma come mai questa scelta? Scrivimi privatamente, se ti va…. Spero niente di grave….

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