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“Volevo mamma….”

Giovedi’ Mammadesign e’ andata a recuperare alla struttura che offre ai bambini il pranzo una cucciola in lacrime. Cosi’, Micro ha saltato il pomeriggio e si e’ fatta coccolare dalla mamma.
Ieri ho avuto notizia (da lei) che, all’uscita di scuola, quando vanno a prenderla le signorine della suddetta struttura (tre volte a settimana), ha pianto. Perche’ non voleva andare. Perche’ il momento del pasto e’ sempre stato traumatico, per lei. Perche’ si sente sotto pressione quando deve mangiare per forza, o solo assaggiare, e il pasto non le piace. Perche’ non le danno niente di alternativo – nemmeno una fetta di pane – e perche’, forse, hanno regole un po’ troppo rigide. Ma poi, il pomeriggio, era stata bene.
Oggi, all’uscita di scuola, Mammadesign passava per caso (per caso, con piu’ o meno 10 minuti di comporto!) davanti a scuola.
Ha parcheggiato la macchina, tra la neve alta. (!)
E’ scesa.
E’ andata davanti a scuola per verificare lo stato della sua Micro.
Per darle un bacio e un abbraccio d’incoraggiamento, spiegarle che aveva parlato con le maestre e si era messa d’accordo perche’ le dessero almeno il pane – anche se lo aveva gia’ fatto la mattina (ma poi, possibile che uno non possa provvedere nemmeno una lunch box, in casi estremi? A Londra era possibile, anche se era un impegno per la mamma….).
Per dirle di non preoccuparsi e farle sentire che, se ha bisogno, la sua mamma e’ li’ pronta ad incoraggiarla ed accoglierla.
Ma si e’ messa in disparte, ad osservare.
Appena uscita da scuola la piccola ha iniziato a piangere, sommessa.
Senza farsi vedere dalla maestra della scuola.
Dirigendosi lentamente verso la signorina che la attendeva fuori dal giardino con aria disperata e persa.
Mammadesign non e’ intervenuta subito, per vedere come se la cavavano.
Ma nessuno si era accorto del suo pianto, e mamma-mozzarella non ha retto: le e’ andata incontro.
L’ha abbracciata.
La piccola Micro si e’ sciolta.
“Perche’ piangi, amore mio? Te l’ho detto che ho parlato con le signorine…. Ci sara’ la mestra A., che mi ha detto che ti terra’ vicina e ti dara’ il pane se non ti piace il lunch….”
“Vuolevo mamma……”
E di nuovo un pianto e un abbraccio forte.

Mammadesign l’ha accompagnata per un pezzo di strada, poi l’ha data in mano alla signorina, e l’ha abbandonata al suo destino. Con grande fatica, e una grande forza di volonta’. Con il cuore in lacrime.

Oggi pomeriggio avevano uno spettacolo teatrale, al doposcuola.
Vado ora a riprenderla.
Non mi hanno chiamato, quindi sono stati in grado di gestirla.
So che si sara’ divertita.
Ma io sento la sua difficolta’, cosi’ forte come se fosse mia….
In un  paese nuovo, dove parlano una lingua che non capisce ancora del tutto e che non parla molto.
Con la sua timidezza, la sua paura di cinquenne sradicata. Le sue debolezze, la sua voglia di fare tutto giusto, di non deludere nessuno…

Vado. O impazzisco.

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11 Comments
  • Valentina VK

    26 Novembre 2013 at 20:40 Rispondi

    madonna….
    la mia si e’ inserita all asilo senza troppa difficolta’, ha pianto solo le prime due mattine, all’inizio non mangiava un granche’ perche’ non le piaceva ma poi un po’ si e’ messa a provare le cose un po’ le maestre hanno capito che a lei la pasta che naviga nella zuppa fa schifo per cui le danno la pasta “asciutta’ senza zuppa, hanno capito che non gli piace il dressing sulla verdura e gliela danno quindi cruda..
    detto cio’ l unica volta che non sono andata a prenderla entro le 12.45 ma ho fatto piu tardi 5 minuti, quindigli altri bambini erano gia’ tutti nelle brandine a nanna e lei era li che aspettava nella stanza sola, con le maestre che le avevano dato un libro e detto giustamente di far silenzio perche gli altri dormivano (non ci provo nemmeno a lasciarla li’ per il riposino, non dorme mai di giorno e se lo fa poi la notte prima delle undici non si spegne) quando mi ha visto e’ esplosa di disperazione…
    mi si e’ stretto il cuore a leggere di te e della tua, immagino come ti senti…
    pero’ io mi dico sempre che alla fine alle nostre bimbe stiamo dando cose difficili da gestire come gli espatrii, le lingue straniere, gli affetti lontani come i nonni in un altro paese o il papa’ che viaggia tanto, ma contemporaneamente stanno viaggiando e stanno attraversando mondi che tanti bambini possono solo sognare e questo in qualche modo potra’ avere degli effetti positivi su di loro

    • Mammadesign

      27 Novembre 2013 at 10:13 Rispondi

      In futuro ne sono sicura, la difficoltá sta nel processo di adattamento ed elaborazione del tutto…. Ma ce la fa, ne sono sicura. Credo che parlare con le maestre sia la cosa giusta da fare, ma bisogna anche che siano “aperte” abbastanza da aiutarla e non provocare la sua ulteriore chiusura in sè stessa…

  • La solita mamma

    27 Novembre 2013 at 7:08 Rispondi

    Capisco il senso di nausea legato al cibo “fuori casa”. Era così per me ed è così per la mia terza figlia. Ho sempre pensato che il trio cibo-mamma-timidezza sia inscindibile, ma pensavo di essere l’unica nell’universo (e quanto sono stata male!). Vedere mia figlia e sentirla tutte le mattine pregarmi di non farla mangiare a scuola mi riporta indietro.
    E leggere il tuo post mi fa lo stesso effetto. Un pugno nello stomaco (nel vero senso della parola)
    Un abbraccio fortissimo alla tua Micro, ma dille che la capisco e che prima o poi passerà come lo dico alla mia piccola. Ci vuole pazienza, ma come la si spiega a delle bambine :)!?
    Buona giornata.

    • Mammadesign

      27 Novembre 2013 at 10:09 Rispondi

      Forse tu lo capisci meglio di me…. Io non credo di essere stata timida, da bambina (son peggiorata dopo), ma ricordo che se una cosa, all’asilo, non mi piaceva, era inutile e controproducente farmela mangiare. Finivo per odiare chi mi costringeva.
      Sto parlando con le maestre per trovare una soluzione, spero che colgano la difficoltá di mia figlia e la aiutino un pochino, nell’avere fiducia in loro e in sè stessa. Non so perchè è scoppiato tutto ora, mi hanno sempre detto che era una bimba autonoma, indipendente, sorridente….

  • Anonymous

    27 Novembre 2013 at 11:40 Rispondi

    Ciao, quando i nostri cuccioli soffrono ci si spezza il cuore ed a nulla valgono le frasi “guarda che poi è andato tutto bene” perchè l’immagine di loro in lacrime ci si pianta nel cuore!
    Vedrai che con il tempo ed una più sicura conoscenza della lingua le cose cambieranno.
    ti abbraccio
    ciao Claudia

  • lacasasullaScogliera

    27 Novembre 2013 at 16:47 Rispondi

    Questo commento è stato eliminato dall’autore.

  • sognoaustraliano

    27 Novembre 2013 at 18:47 Rispondi

    Non e’ facile. Un abbraccio :*

  • Minimoda di Prato

    27 Novembre 2013 at 20:05 Rispondi

    Io quasi quasi piango a leggere questo post!…puoi aggiornarci e dirci tra qualche altro post, come sta andando?…ne ho una al terzo anno di materna, ed una in seconda elementare, ma il pelo sul cuore nn mi è ancora venuto, soffro se loro soffrono, anche se sicuramente appena giro l’angolo, io continuo a soffrire, e loro si sono già messe a ballare con le amiche.
    Un abbraccio
    Erika

  • MammaInOriente

    18 Dicembre 2013 at 7:17 Rispondi

    Mi spiace sapere che la tua piccola stia soffrendo e capisco quanti interrogativi sulla vita da expat tu ti faccia perché capita anche a me…

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