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La vita senza ciuccio



La sera ci sono Lucky, Bubu piccolo, Piccolo bear, che le fanno compagnia. E maietta (che sarebbe la maglietta della mamma, che e’ taaaanto fumata! = tanto profumata, anche se e’ un mese che non la lavo per lasciarle il mio odore). Tutti devono accuratamente essere sistemati nel letto accanto a lei, ma “copili, pedo’, hanno feddo!” (= mettili sotto le coperte, perche’ hanno freddo!).

E mamma, che non se ne puo’ andare dalla camera prima che lei sia addormentata. Si chiama “regressione post-ciuccio”.
La notte c’e’ la mamma (“Mamma Daiaaaaa!!!! Vieni con me in lettone?!” = Mamma Dalia, vieni con me nel lettone – quello degli ospiti, ndr, dove lei dorme momentaneamente, nell’attesa dell’acquisto di un letto vero per lei).
Ma la notte, spesso, c’e’ anche una pipi’ che scappa, o che bagna il letto perche’ Micro e’ troppo stanca per chiamare Mammadesign…. Siamo su una media di tre notti a settimana. Si chiama anche questa “regressione post-ciuccio”, o “mamma e bimba sono troppo stanche per svegliarsi la notte, ora tirano dritto”.
Il mattino, invece, ha l’oro in bocca.
Ore 6.10 odierne: “Mamma, voglio fare colazione!” (ieri sera non ha mangiato molto, era troppo stanca…). Mammadesign e’ in coma nel letto.
“Voglio fare colazioneeeeeeeee!!!!!!”
“Oh, su, e’ presto, riposiamoci ancora un po’ dai….” (almeno il tempo di svegliarsi, ti prego, Mammadesign ha tempi bradipi la mattina….)
“Umpf. Dammi maietta.” E se la annusa un po’.
“Mamma, quando ero piccola cicevo – Dammi un cocco! – vero?” (= quando era piccola – sorriso nascosto tra le labbra di Mammadesign – lei chiamava il biscotto “cocco”).
“Si, amore. Quando eri piccola dicevi cocco. E ora come dici?”
“Cocco.”, ridendo.
“E io ti do’ una coccola….” (= trucco disperato per non farla alzare ancora dal letto).
“Si, mamma, ciacciamoci una coccola!”
(abbraccio)
“Ecco fatto. Ora ciacciamo colazione. Pendo io tua vestaglia.”
 
Ho sonno. 
Quando era piccola (e aveva il ciuccio) dormiva 12 ore filate, con un solo intervallo per andare in bagno.

Pero’, adesso, ho chi mi porge la vestaglia……!

Conclusione: la situazione sta migliorando. Lei sembra essersi abituata, non si tortura piu’ il labbro. Non troppo, almeno. E si addormenta in macchina anche senza ciuccio, al pomeriggio, quando e’ stanca.
Ma la mia vita e’ incredibilmente peggiorata.
(a parte il fatto che non mi sento piu’ in dovere di tornare in casa a prendere ciuccio se per caso l’ho dimenticato…)
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13 Comments
  • Michela

    31 Gennaio 2012 at 16:15 Rispondi

    Ciao quanto ti capisco!! Anche io italiana espatriata nella città’ dei bus a due piani e con una duenne che si rifiuta di dormire tutta la notte di fila!! Aaarghhh se almeno ogni tanto avessi una nonna a cui mollarla per un’ora e farmi un riposino hihihihi

    Lei niente ciuccio ma in compenso si ciuccia il dito che e’ una bellezza…alla notte immancabilmente alle 3 si sveglia e fa talmente casino che ha rotto gia 2 basi de lettino ( a proposito MAI PIU MAMAS and PAPAS!!!!)….che dire se non posso consolarti almeno posso condividere la tua mancanza di sonno!!!

    Michela

    • Mammadesign

      31 Gennaio 2012 at 23:38 Rispondi

      eehhh, le nonne italiane…..meno male mia madre viene ogni tanto e si ferma abbastanza a lungo, solo che decide di muoversi solo da marzo in poi…..Mi sa che mi puoi davvero capire! Pero’… mi dici solo ora che sei a Londra?

  • mami

    31 Gennaio 2012 at 16:24 Rispondi

    hem…che si achiami ciuccio o si chiami tetta alla fine è lo stesso…davide l’ha mollata da poco ma in questo periodo è supermammone… passerà…crescono così in fretta!! 😉

    Ps. mi sto obbligando alla sistemazione della casa prima di passare alle grandi manovre…un cassetto per giorno…piano piano ci arriverò pure io!!

    • Mammadesign

      31 Gennaio 2012 at 20:49 Rispondi

      Eh si, di qualcosa c’e sempre bisogno…..!
      In bocca al lupo per la casa!

  • prestiti inpdap

    31 Gennaio 2012 at 16:47 Rispondi

    che tenerezzaaaa. Vedrai che passa subito, questi sono i momenti che dobbiamo goderci di più. Ti abbraccio.
    Sara M.

  • luby

    31 Gennaio 2012 at 17:19 Rispondi

    Dico sempre che se un giorno dovessi avere dei figli vorrei tanto non dargli mai il ciuccio, spero tanto di riuscire a tenere il punto!
    Questa mia scelta nasce dal fatto che a me il ciuccio a portato un problema al palato di conseguenza lo guardo come un arnese odioso.
    Ma vedo che la tentazione di ficcarglielo in bocca quando piangono e’ forteeee!!!!!

    • Mammadesign

      31 Gennaio 2012 at 23:39 Rispondi

      Tienilo, se ci riesci. Io non lo sapevo che sarebbe stato cosi’ difficile toglierlo…..!

  • A Prova di Mamma

    31 Gennaio 2012 at 18:29 Rispondi

    anche se un po’ mi rode, devo dare atto a Aprovadibabbo di aver fatto la scelta giusta all’epoca: ciuccio tolto a un anno e due mesi, ci ha messo solo tre notti ad abituarsi. Ora quando lo vede ad altri bambini lo guarda come un oggetto strano, tipico dei “bambini piccoli”.
    Comunque se conosci altre strategie trattieni-bambino a letto, ecco, quelle sono graditissime anche qui!

    • Mammadesign

      31 Gennaio 2012 at 20:54 Rispondi

      Mi sto attrezzando, ma non funzionano molto…..!

  • Mammola

    31 Gennaio 2012 at 19:02 Rispondi

    Quando leggo la fatica che si fa sono sempre più contenta che i miei due non l’abbiano mai voluto, io glielo mettevo in bocca e loro lo sputavano e così alla fine ho rinunciato a darglielo e…meno male!!!! Ti abbraccio e buona fortuna

    • Mammadesign

      31 Gennaio 2012 at 20:56 Rispondi

      Eh si, hai avuto una gran fortuna. A Micro l’hanno dato fin dal primo giorno, in clinica. E li’ e’ iniziata la saga. Certo, anche noi ci abbiamo messo lo zampino, da genitori inesperti, ma che vuoi…e’ andata cosi’!

  • tri mamma

    1 Febbraio 2012 at 2:14 Rispondi

    Non ricordo se il mio secondo, dormigliore per natura, abbia accorciato i tempi, quando ha abbandonato il ciuccio!? Forse per Micro è solo un momento di riassestamento. Ciacevi tante coccole!
    Stupendi quando dicono “quando ero piccolo…!”
    ps: la mia dice “quando ero grande….”, devo preoccuparmi?

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