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Guest post di Abitare e dintorni

Immagine tratta dal web
Abitare e dintorni e’ un ufficio di architetti composto da Gianluca Maiarelli, Laura Squeraroli, e Michela Urban, che hanno sede a Udine ma che lavorano molto attraverso il web. Lo studio, oltre al sito ufficiale, ha un blog che racconta la loro filosofia e concezione dell’abitare.
Loro si presentano cosi’:

Esperti in interior design, home decor, product design, architettura esperienziale, styling, psicologia architettonica e color design.

Lavoriamo in appartamenti normali con gente normale a prezzi normali.

Lavoriamo per persone che hanno la consapevolezza di dover trasformare la propria casa per sentirsi meglio.

Lavoriamo per progettare una casa a misura di ogni cliente.

Perchè nonostante le case siano il nostro unico rifugio, l’unico luogo che possiamo definire nostro, la maggior parte della gente è insoddisfatta del posto in cui vive perchè vive in luoghi impersonali.

E sono ancora troppo poche le persone che riconoscono le forti conseguenze che le case hanno sulla nostra vita quotidiana.

Non dormire bene, non cucinare a casa, non invitare amici, vergognarsi dei propri spazi … non sono problemi insormontabili!

Con l’aiuto di un professionista sono sufficienti pochi accorgimenti per trasformare qualunque ambiente in un luogo ben organizzato, sano e suggestivo. Ci piacerebbe ascoltare il racconto della vostra casa dei sogni e suggerirvi soluzioni, stimolarvi con le nostre idee, accompagnarvi nella progettazione del vostro spazio.”


Oggi, in esclusiva per Mammachecasa!, ci regalano questo istruttivo guest-post: un elenco di letture per approfondire la concezione dell’abitare nella storia e nella contemporaneita’. Pensiamo di farvi cosa gradita, dato che l’estate, solitamente, e’ il momento in cui si legge di piu’ e molto piu’ volentieri…

Immagine tratta dal web.

Il nido delle nostre emozioni.

Letture che svelano i retroscena, le aspettative, i ricordi ed i sentimenti dei nostri spazi quotidiani.
di Abitare e dintorni

La casa è il luogo dell’abitare per eccellenza ma è anche rifugio affettivo, dimora del sogno, palcoscenico dei nostri ideali estetici, specchio della nostra immagine più vera ed intima.
Nella casa si stratificano anche le nostre esigenze insoddisfatte, i nostri sogni irrealizzati e le nostre nostalgie.
In poche parole in una casa c’è tutto il nostro universo.
Arredare in maniera consapevole i propri ambienti è un esercizio che aiuta a scoprire e a conoscere meglio noi stessi.
Per questo vi proponiamo un viaggio intorno all’universo casa in 10 libri: romanzi, saggi, manuali, libri di fotografie … un primo vademecum per costruire la vostra casa dei sogni!

■ Per iniziare un po’ di storia … un brillante excursus sulla vita quotidiana dei nostri antenati e sui livelli di comfort che le tecnologie del tempo hanno via via consentito è quello descritto nel brillantissimo racconto di Federico M. Butera, edizioni Ambiente 2007: “Dalla caverna alla casa ecologica, storia del comfort e dell’energia
Il racconto della lunga strada verso il comfort domestico a partire dalla caverna dei nostri progenitori, passando dalla casa dell’antica Roma e dalle dimore medievali e rinascimentali fino alla vita quotidiana superaccessoriata del benessere contemporaneo (ma solo occidentale).
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Un cammino scandito da invenzioni geniali e da tecnologie sempre più raffinate, dall’introduzione del vetro alle finestre e del riscaldamento fino all’arrivo dell’acqua in casa e alla svolta dell’elettricità. E da lì la rincorsa verso un modo di vivere infinitamente più confortevole, circondato da apparecchiature sempre più raffinate di cui sembra non si possa più fare a meno.

Una narrazione felicissima e scorrevole che naturalmente ci porta ad alcune riflessioni:
come è possibile pensare a una casa che, pur disponendo di tutto ciò a cui difficilmente oggi potremmo rinunciare, sia davvero sostenibile in termini energetici e di progettazione? Come ripensare l’energia per la città? E come dimenticare che a gran parte della popolazione mondiale ogni comfort è ancora negato?
Le risposte, illuminanti e piene di speranza, vi invitiamo a scoprirle leggendo il libro!

■ Coinvolgente, originale, illuminata e soprattutto divertentissima è la storia dell’esplorazione di una casa narrata nella
Breve storia della vita privata’ di Bill Bryson edito nel 2011 da Guanda ed.
La sfida è quella di posare su quanto ci circonda – ambienti, pezzi d’arredamento, utensili e dettagli all’apparenza insignificanti – uno sguardo diverso, attento e capace di svelarci la loro più intima natura di stratificati e misteriosi depositi di Storia.
Perché, avverte Bryson, anche se non ce ne rendiamo conto, a casa nostra, in un modo o nell’altro, finisce in realtà “qualunque cosa succeda nel mondo, qualsiasi cosa venga scoperta, creata o aspramente contesa”.
Il nostro microcosmo domestico, fatto di sale da pranzo, camere da letto, bagni, ma anche di dispense, ripostigli, interruttori della luce, diventa così un accesso privilegiato per capire com’è cambiato, negli ultimi centocinquant’anni, il nostro rapporto con il sonno, il cibo, il sesso, le malattie, la vita di coppia e l’educazione dei figli.

■ Dopo un excursus sull’evoluzione storica della casa ci vuole un libro che aiuti a valorizzare la storia, la creatività e la personalità di ognuno per pensare una casa davvero unica.
Una casa per te. Arredare con la testa e con il cuore. E.C. Vukovic e C. Scheve, ed. Sperling&Kupfer 2008 è una riflessione a 360 gradi sull’arredamento e sull’abitare, tra filosofia, design, sostenibilità e soluzioni pratiche.
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È il racconto di un approccio emotivo all’arredare che aiuta a riflettere sulle nostre scelte e riafferma l’originalità del design made in Italy come fonte di ispirazione. Le autrici hanno intervistato alcuni dei più importanti architetti e designer ma anche scrittori, musicisti, fotografi, psichiatri, scienziati, selezionando informazioni, opinioni, provocazioni. Il risultato è un cocktail di idee intelligenti sui modi di rendere bella la casa.


Dopo la storia è tempo di dedicarsi alla pratica e all’esplorazione delle nostre case!
Vi suggeriamo tre manuali che vi aiuteranno a visualizzare i sentimenti che proviamo nei confronti dei nostri spazi.
Con poche suggestive azioni aiutano ad aumentare la consapevolezza dei nostri spazi e forniscono gli strumenti (operativi ed anche emotivi) per acquisire buone abitudini domestiche!
Il risultato è una casa sana, positiva e soprattutto a misura di sé!

■ L’esperienza sensoriale è determinante nel contribuire al nostro benessere (o malessere) psicofisico: vista, udito, olfatto, tatto e gusto sono il mezzo attraverso cui sentiamo e viviamo la nostra casa. Ma come deve essere disegnata, costruita, arredata e riempita una casa che rifletta davvero umori e sensazioni di chi la vive, e assieme li governi, li guidi, li influenzi positivamente?
I sensi della casa – prospettive per abitare il benessere”  di Gianluca Pozzi, Urra editore 2007 è il libro per chi vuole creare la propria casa ideale, quel rifugio accogliente in cui tornare ed essere sicuri di sentirsi bene.

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Una cucina gialla può portare allegria in una persona ma agitazione in un’altra, una stanza luminosa ci fa sentire meglio ma talvolta abbiamo bisogno di luce soffusa, un notturno di Chopin in sottofondo può in alcuni casi rattristare ma in altri rilassare. Certo, non esistono regole codificate che valgano per tutti: ogni casa va pensata per coloro che la abitano, per il loro carattere, il loro temperamento e il loro modo di essere. Tuttavia, conoscere quale possa essere l’influenza dell’esperienza sensoriale sui nostri stati d’animo può aiutare. In questo libro dedicando un capitolo a ogni senso vengono presentati gli effetti che un’ambientazione, un determinato arredamento o materiale edile possono avere sul benessere delle persone.


■ Anche Maxwell Gilligham-Ryan con il suo Apartment Therapy, edizioni il punto d’incontro 2010 si propone di portare equilibrio, salute e benessere nei propri spazi di vita.
Recensito dal prestigioso New York Times così: “Un approccio brillante, economico e divertente per creare la casa dei sogni – e realizzare i tuoi stessi sogni – direttamente dal designer ideatore di quello che a ragione è stato definito il ‘blog che ti dà una piacevole dipendenza’: apartmenttherapy.com”.

Apartment therapy presenta un programma in otto settimane grazie al quale:
• Rendere sana e positiva la casa
• Trasformarla in un ambiente ben organizzato e piacevole
• Creare e mantenere buone abitudini domestiche

Alla fine della “cura” il risultato sarà una casa confortevole ed una qualità della vita migliore!

■ A questo punto siete pronti per provare a mettere in pratica i consigli di Space Clearing per riordinare la vostra casa.
Lillian Too nel suo Space Clearing 168 tecniche feng shui per eliminare il disordine dalla tua casa e dalle tue emozioni, edizioni il punto d’incontro 2010, rivela come risistemare una stanza eliminando il disordine secondo i principi tradizionali del feng shui. Eliminare qualsiasi cosa sia inutilizzata da molto tempo, impilata negli angoli, nascosta nei cassetti, ha un potere rivitalizzante.
Lo Space Clearing è l’arte di eliminare il disordine e il superfluo dalla casa e quindi dalla tua vita. Gli psicologi hanno dimostrato che un esercizio semplice come mettere in ordine un cassetto aiuta a tenere lontane ansia e depressione. Spesso si convive, in casa come in ufficio, con una quantità di cianfrusaglie e oggetti inutili che crea un ristagno di energia negativa nell’ambiente e, di conseguenza, nelle relazioni e nel lavoro.
Ripulire il disordine usando i principi tradizionali del feng shui non solo rende il tuo ambiente più bello e confortevole, ma, sistemando gli oggetti impilati negli angoli ed eliminando quelli inutilizzati da molto tempo, ti permette di creare un effetto rigenerante che permette di fare spazio alle nuove cose in arrivo nella tua vita. Il disordine della casa, infatti, è lo specchio del disordine energetico.
Liberare l’energia positiva e sostituire il disordine con un ambiente caldo e confortevole, provocherà una sensazione di benessere e di piacere ! Provare per credere !

■ Ormai avrete già capito bene che le nostre emozioni dipendono anche e soprattutto dai luoghi in cui passiamo il nostro tempo: i colori, la luce e l’organizzazione degli ambienti possono generare solitudine, benessere, disagio, stimolare creatività o noia.
Una conferma dotta e stimolante arriva dal dialogo : Dove abitano le emozioni ( la felicità e i luoghi in cui viviamo ), M.Botta e P. Crepet Einaudi Stile Libero, 2007
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Architettura e psichiatria a confronto, in un interessante incontro a tre. Giuseppe Zois, giornalista e scrittore, interroga, con toni sobri e un linguaggio semplice, un architetto di fama mondiale, Mario Botta, e lo psichiatra e sociologo Paolo Crepet, nel tentativo (ben riuscito) di dar vita, mediante l’emergere delle due professionalità a confronto, ad un’interessante riflessione sugli spazi di vita che ognuno di noi abita, a partire dalla constatazione di come le nostre emozioni dipendano in larga misura dai connotati fisici dei luoghi entro cui esperiamo la nostra esistenza.

Da quando esiste l’uomo, esiste la necessità di un rifugio: la storia della casa e degli spazi in cui le persone si muovono, lavorano, si divertono è anche la storia dell’umanità. Lo psicologo Paolo Crepet e l’architetto Mario Botta, rispondendo alle domande di Giuseppe Zois, raccontano il percorso ideale e reale dei luoghi in cui le persone vivono: la casa, le scuole, gli uffici, i bar, i luoghi deputati al gioco e allo sport, gli ospedali, i luoghi di culto, il carcere, le strade, i cimiteri. Le emozioni dipendono anche dai luoghi che le persone attraversano durante la loro giornata: i colori, la luce e la disposizione degli ambienti possono generare solitudine, benessere, disagio o stimolare la creatività.
“Due mondi diversi, apparentemente lontani, concreto e visibile quello che nasce dalla matita dell’architetto; impalpabile, leggera e mai finita l’esplorazione dell’animo umano.

■ Ed ancora, Architettura e felicita’ (The Architecture of Happiness), ed. Guanda è un saggio del 2006 scritto da Alain de Botton, sul tema del rapporto tra l’ambiente in cui viviamo e il nostro benessere, tra la bellezza degli edifici e la felicità dei loro abitanti.
Sembriamo divisi tra lo stimolo a trascurare i nostri sensi diventando impassibili all’ambiente circostante e l’impulso opposto a riconoscere che in buona misura la nostra identità è legata indissolubilmente ai luoghi in cui viviamo e si modifica con essi. Una brutta stanza può condensare i sospetti che nutriamo sull’incompletezza della vita, mentre una stanza illuminata dal sole e piastrellata con mattonelle color miele può rafforzare la speranza che ci portiamo dentro.
La fede nell’importanza dell’architettura si fonda sull’idea che tutti noi, nel bene e nel male, siamo persone diverse in luoghi diversi e sulla convinzione che sia compito dell’architettura darci un’immagine vivida di ciò che idealmente potremmo essere.
Un impegno importante a cui il canale televisivo britannico Channel 4ha dedicato una miniserie in tre episodi intitolata The Perfect Home (2006).

■ Decine, centinaia, migliaia di romanzi che hanno come protagonista la casa : dimore prestigiose, castelli, palazzi, umili tuguri….tra tutti abbiamo scelto lo struggente e lucido La casa a nord-est di Sergio Maldini, edito nel 1994 dall’editore Marsilio
Un romanzo che parla del rapporto di un uomo con la sua casa: calore, tradizione, intimità, senso.
E del suo bisogno di ritrovarsi a casa per ritrovarsi, riaccendere le speranze e riprendere i fili di vita.
Il giornalista televisivo Marco Gregori, disgustato della casbahpresuntuosa e invivibile in cui si è trasformata la Capitale, medita una fuga a Nord-Est, su nella bassa friulana. Presso il paesino di Varmo, con la mediazione di un vecchio compagno di liceo, acquista un rustico che, col tempo; si trasformerà nell’oasi di salvezza della sua vita. La Casa diventa il simbolo del riscatto e della speranza; intorno ad essa ruota il mondo pacato e austero di una provincia lontana anni-luce dai clamori insopportabili della società d ‘oggi. È un mondo che ancora respira sul ritmo delle stagioni e incede con riti signorili ed esclusivi legati a ricordi ancestrali – il passaggio di Napoleone, le solenne tradizioni patriarcali -, apparentemente distaccato ma profondamente genuino. Qui Marco, nei suoi continui andirivieni tra Roma e il Friuli, mentre procede il restauro, sembra trovare una nuova dimensione di sé, un più equo approccio alle proprie confusioni, un appiglio al tempo che resta. Le feste della principessa Maria Luisa Sabot, i dialoghi con gli intellettuali e i nobilotti locali, le passeggiate lungo il Tagliamento, coincidono con il lento, misurato avanzamento dei lavori. La storia d’amore che nasce tra Marco e Antonia Bellavittis sembra suggellare in modo definitivo il trapasso della vita romana, nonostante a Roma continuino a esistere – sempre più ovattati nella memoria, quasi annullati dal caos, dal traffico e dall’indifferenza -moglie e figlio del protagonista.
Ma forse le illusioni, oggi, non hanno più diritto ad uno spazio. Antonia si trova costretta a partire per il Canada, e la scena dell’addio a Marco, nella Casa riscaldata dal “fogolar”, con la campagna sepolta sotto la prima nevicata di novembre, è di una perfezione e di un’emozione davvero uniche.
In un finale altrettanto toccante, tre anni più tardi, ritroviamo Marco, malato, forse prossimo a morire, nuovamente pellegrino in autostrada – intuiamo per l’ultima volta – ancora diretto da Roma a Nord-Est. E un finale aperto, comunque, a tutte le interpretazioni, in un modo talmente accorto che ognuna di esse può risultare valida e felice. La Casa non ha imprigionato Marco – le illusioni, dicevamo, sono in agonia – ma ha fatto sentire sempre più intensamente il suo richiamo, il richiamo alle origini di ognuno di noi.

■ E per finire …un esercizio divertente per scoprire piccoli segreti di amici e conoscenti : se la vostra casa stesse prendendo fuoco, cosa salvereste ?

Qualcosa di pratico, come un computer?
Qualcosa di valore, come un gioiello?
Qualcosa di sentimentale, come il diario che avevi da ragazzo?

The burning house: What Would You Take?” Foster Huntington, It Books, 2012è un libro di fotografie da sfogliare per ricordarci le priorità, i valori, i sentimenti che le nostre case contengono.

Buone letture e buon viaggio alla scoperta della vostra casa dei sogni!


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