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“Buongiorno/buonanotte mamma!”

Qui la scuola è iniziata lunedì scorso.

Reduci dalla prima settimana di una prima elementare svizzera, noi (io e lei – perché viviamo in simbiosi), sole solette da martedì causa lavoro fuori sede del terzo membro della famiglia (quello più alto), siamo “un po’ stanchine”. 
Il ritmo è serrato fin da subito, qui; non è che iniziano con calma come ai “vecchi tempi” miei – come dice la giovincella di  casa-design – in Italia. Alla scuola svizzera si aggiunge, una volta a settimana, la scuola italiana che spetta di diritto alla Micro British Girl in quanto cittadina – anche – italiana. 
Al corso di “lingua e cultura italiana“, facente capo al Consolato e finanziato dal Ministero degli Affari Esteri, con insegnanti madrelingua provenienti dall’Italia ed incaricati per concorso dal Ministero dell’Istruzione, corso organizzato in vere e proprie classi elementari e medie, i bambini bilingui imparano a leggere e scrivere correttamente in italiano, nonchè la storia, la cultura e le tradizioni del proprio paese d’origine. Una bella opportunità, per i figli degli italiani all’estero, che prepara i piccoli ad essere cittadini del mondo incoraggiandoli all’uso della lingua italiana e al suo inserimento nel proprio bagaglio culturale (molti infatti – almeno quelli che non usano l’italiano in famiglia – dimenticheranno l’italiano o non saranno capaci di scriverlo in maniera corretta).
Personalmente sono molto felice di quest’iniziativa, che fortunatamente esiste qui nel cantone di Sangallo (dove fino a pochi giorni fa era aperto il Consolato – ora chiuso a causa dei tagli finanziari del Ministero e riversatosi a Zurigo). Consiglio vivamente di informarvi se esiste questa opportunita’, se vivete all’estero: non ovunque, purtroppo, e’ garantita.
Del sistema scolastico svizzero, che merita un post a parte, e delle differenze riscontre nelle due modalita’ d’insegnamento (svizzero e italiano), parlerò prossimamente. Oggi e domani ci godremo ancora questo agosto un po’ novembrino.
Ieri, infatti, uno strano ed insolito ferragosto, autunnale quanto piovoso, ci ha accompagnato. 

Un ferragosto festeggiato tra casa, giardino, e terrazzo, dopo quelle tre orette di scuola del venerdì (8.00-11.40am). Insieme, io e lei, giocando, ridendo e scherzando tra coccole e relax.
E stamani al risveglio, nel lettone per farci compagnia, dopo una settimana di scuola e 12 ore di sonno filate:
Buongiorno mamma! Buonanotte mamma… dormiamo ancora un po’.”
E si è riaddormentata davvero, girandosi dall’altra parte. 
Effetto devastante della prima settimana di scuola elementare.
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4 Comments
  • Momfrancesca

    16 Agosto 2014 at 15:34 Rispondi

    Ciao. So che le scuole in svizzera iniziamo prima. Ma non le conosco molto bene nel dettaglio. Ma sono sempre stata convinta che siano migliori delle nostre Italiane. Proprio oggi a pranzo ho velocemente parlato con mio marito di questo, ma lui è in disaccordo con me. Non crede che gli Svizzeri siano più avanti di noi a livello scolastico. Aspetto il tuo post, quindi, nel quale parlerai di questo. Ciao a presto, momfrancesca.

    • Mammadesign

      21 Agosto 2014 at 10:53 Rispondi

      La prima impressione e’ che si, per molti versi si: offrono servizi che in Italia non esistono, e i programmi scolastici considerano molto di piu’ il bambino nell’insieme della sua persona, non solo nel campo dell’istruzione. L’istruzione e’ solo una parte dell’educazione e della crescita del piccolo. Questa, per ora, la mia sensazione.

  • Mamma Avvocato

    18 Agosto 2014 at 14:19 Rispondi

    Sono molto curiosa di sapere qualcosa di più del sistema scolastico svizzero.
    La scuola italiana di cui parli mi sembra una grande idea.
    Buon riposo!

    • Mammadesign

      21 Agosto 2014 at 10:56 Rispondi

      Purtroppo pero’, non c’e’ dappertutto, e non da’ accesso automaticamente alla scuola pubblica in Italia. E’ necessario comunque un esame di idoneita’. Questo perche’ i programmi non sono gli stessi, ed il livello di italiano – purtroppo – necessariamente piu’ basso (sono quasi tutti bilingui).

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